Raccolta differenziata, la percentuale italiana è tra le migliori in Europa

Il settore dei rifiuti urbani in Italia è in costante evoluzione, con cambiamenti significativi nella produzione, nella raccolta differenziata e nelle modalità di gestione. Il “Rapporto Rifiuti Urbani – Edizione 2023”, elaborato dal Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’Ispra, fornisce un’analisi dettagliata di questa complessa dinamica.

Nel corso del 2023, l’Italia ha registrato una riduzione di oltre 1,8% nella produzione totale di rifiuti urbani, attestandosi a circa 29,1 milioni di tonnellate. Questo declino è stato osservato in tutte le regioni del Paese, con una diminuzione più significativa nel Nord Italia, dove è stato registrato un calo del 2,2%.

Migliora la raccolta differenziata in Italia

Contestualmente alla diminuzione della produzione di rifiuti, la raccolta differenziata continua a crescere, raggiungendo il 65,2% della produzione nazionale complessiva. Questo aumento è un segnale positivo del cambiamento nelle abitudini dei cittadini e degli sforzi delle amministrazioni locali nel promuovere pratiche di smaltimento più sostenibili.

Le regioni del Nord Italia tendono a mostrare percentuali più elevate di raccolta differenziata rispetto alle regioni del Centro e del Sud. Ad esempio, il Veneto si distingue con una percentuale del 76,2%, seguito da altre regioni del Nord come l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Trentino-Alto Adige.

Al contrario, alcune regioni del Sud Italia, come la Campania e la Calabria, mostrano percentuali di raccolta differenziata significativamente inferiori alla media nazionale, evidenziando la necessità di intensificare gli sforzi in queste aree.

Composizione dei rifiuti differenziati

Tra i rifiuti differenziati, la frazione organica rappresenta la parte più consistente, contribuendo al 38,3% del totale. Questo include principalmente scarti alimentari e rifiuti biodegradabili provenienti da giardini e parchi. Altri materiali comuni raccolti includono carta e cartone (19,3%), vetro (12,3%) e plastica (9%).

La raccolta differenziata dell’organico svolge un ruolo cruciale nella riduzione del volume complessivo dei rifiuti destinati allo smaltimento in discarica.

Le iniziative volte a promuovere la raccolta dell’organico possono quindi contribuire significativamente agli sforzi complessivi di gestione dei rifiuti urbani.

Destinazioni finali dei rifiuti italiani

L’Italia ha fatto progressi nel migliorare le pratiche di gestione dei rifiuti, con circa il 30% dei rifiuti trattati avviati al riciclaggio e il 26% al compostaggio e alla digestione anaerobica. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare per aumentare ulteriormente la percentuale di rifiuti destinati al riciclo.

Attualmente, il Paese conta 654 impianti di gestione dei rifiuti urbani, di cui più della metà sono dedicati al trattamento dell’organico. Questo indica un impegno significativo nel promuovere soluzioni sostenibili per la gestione dei rifiuti a livello nazionale.

Nonostante i progressi, circa il 18% dei rifiuti totali viene ancora smaltito in discarica, mentre un altro 18% viene incenerito. Ridurre l’uso di queste pratiche di smaltimento e promuovere alternative più sostenibili rimane una priorità per il Paese.

Prospettive future del riciclo in Italia

In conclusione, l’Italia sta compiendo progressi nella gestione dei rifiuti urbani, con una diminuzione della produzione e un aumento della raccolta differenziata.

Tuttavia, è necessario un impegno continuo per affrontare le disparità regionali e promuovere pratiche di gestione dei rifiuti sempre più sostenibili.

Un maggiore coordinamento tra le autorità locali, il settore privato e la società civile potrebbe contribuire a raggiungere gli obiettivi di una gestione dei rifiuti più efficace e rispettosa dell’ambiente.

Leggi anche: Green economy: quali sono i principi e gli obiettivi fondamentali

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