Intelligenza artificiale e sostenibilità: Capgemini mette in luce le sfide per il net zero

Capgemini evidenzia come budget, geopolitica e AI influenzino la credibilità delle azioni climatiche nelle grandi organizzazioni.

Le aziende globali si trovano sotto crescente pressione per dimostrare progressi concreti verso il net zero, ma la strada è costellata di ostacoli. Secondo il rapporto “A World in Balance 2025” di Capgemini, nonostante l’aumento degli investimenti e il riconoscimento della sostenibilità come valore strategico, le misure climatiche faticano a decollare e i consumatori percepiscono sempre più fenomeni di greenwashing.

Il report si basa sulle opinioni di oltre 2.000 dirigenti senior di 716 grandi aziende e di 6.566 consumatori, evidenziando un paradosso: le intenzioni di raggiungere il net zero ci sono, ma i progressi reali restano limitati.

Pressione sui dirigenti e percezione dei consumatori

Due terzi dei dirigenti intervistati si sentono sotto pressione per dimostrare progressi scientificamente fondati verso gli obiettivi climatici. Nel frattempo, la percezione di greenwashing tra i consumatori è quasi raddoppiata in un anno, passando dal 33% al 62%. Pochi sono gli esempi concreti di piani di transizione strutturati: solo il 21% delle aziende ha definito obiettivi intermedi e strategie di allocazione dei capitali.

Investimenti e priorità aziendali

Nonostante le difficoltà, l’82% delle organizzazioni prevede di aumentare gli investimenti in sostenibilità entro i prossimi 12-18 mesi, con una crescita significativa rispetto al 64% registrato nel 2024. La sostenibilità è considerata un criterio chiave nelle decisioni di investimento da due terzi delle aziende, mentre il 59% dei dirigenti riconosce un forte business case a supporto delle iniziative verdi. Tuttavia, solo una minima parte delle aziende, l’1%, si distingue oggi come leader nella sostenibilità, un calo rispetto al 7% dell’anno precedente.

Il ruolo dell’AI nella strategia climatica

L’uso dell’intelligenza artificiale per sostenere l’agenda ambientale è ormai diffuso, ma i dati mostrano una flessione nell’utilizzo della AI generativa per la sostenibilità, passata dal 65% del 2024 al 52% nel 2025. Oltre la metà dei dirigenti discute l’impatto della Gen AI sulle strategie di sostenibilità a livello di board aziendale, mentre l’AI agentica, capace di gestire processi end-to-end, è ancora agli inizi e impiegata dal 29% delle organizzazioni.

Il Chief Sustainability Officer al centro della trasformazione

Il ruolo del Chief Sustainability Officer (CSO) è cruciale per tradurre le intenzioni in azioni concrete. Secondo Capgemini, il CSO deve coordinare diverse funzioni aziendali, dalla supply chain all’IT, dall’HR al marketing, integrando la sostenibilità in ogni processo. Collaborare con tutte le aree dell’impresa aumenta le probabilità di successo delle iniziative e garantisce un approccio più solido agli obiettivi climatici.

Sfide e prospettive future

Budget limitati, tensioni geopolitiche e carenze nei sistemi di misurazione restano fattori che rallentano le iniziative verdi. Nonostante questo, la tendenza all’aumento degli investimenti e alla sperimentazione di soluzioni innovative come l’AI agentica indica un percorso chiaro: la sostenibilità non è più un tema accessorio, ma un elemento strategico imprescindibile per la resilienza e la creazione di valore a lungo termine.

Leggi anche...
I più recenti

Le Fonti Awards 2025: Milano celebra le eccellenze italiane a Palazzo Mezzanotte

Intelligenza artificiale e sostenibilità: Capgemini mette in luce le sfide per il net zero

Come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore energetico: la classifica delle 10 aziende che la stanno utilizzando

Intelligenza artificiale ed energia: quanto si può risparmiare davvero in Italia

Newsletter

Iscriviti ora per rimanere aggiornato su tutti i temi inerenti l’ambito economico e di sostenibilità.