Direttiva SUP: il recepimento italiano

Con la seduta del 4 novembre 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato la direttiva SUP (UE) 2019/904 per ridurre l’incidenza arrecata dai prodotti di plastica monouso sull’ambiente.

Con quattro mesi di ritardo rispetto alla data prefissata, a seguito del Consiglio dei Ministri del 4 Novembre, è stato approvato il D.Lgs. di Recepimento della Direttiva SUP (single-use plastics).

Cosa prevedere il Decreto Legislativo?

Il D.Lgs. di Recepimento della Direttiva SUP, prevede il divieto/riduzione di commerciare specifiche categorie di prodotti (posate, bastoncini di cotone, cannucce, piatti o bicchieri) in plastica monouso. Inoltre. tale divieto, non riguarda solamente produzione ed utilizzo nel settore d’asporto, ma anche la vendita dei medesimi.

Cosa prevede la legge di recepimento italiana

La data ufficiale del Decreto sarebbe stata quella del 3 luglio 2021. In Italia, a causa di un acceso dibattito a livello europeo, non era stato ancora emanato alcun decreto di recepimento. Dopo l’approvazione del 4 novembre, oggi, manca il via libera da parte della Commissione Europea.

La legge di recepimento italiana, a differenza del testo europeo, introduce due elementi rilevanti, in quanto vengono esclusi dall’applicazione:

  • i prodotti con un rivestimento in materiale plastico in quantità interiore al 10% del peso totale;
  • i prodotti monouso in plastica biodegradabile e compostabile, con almeno il 40% di materia prima rinnovabile (qualora non vi siano alternative riutilizzabili).

Le critiche al recepimento della Direttiva SUP

Tra le associazioni europee dell’Industria del packagings in plastica, Essenscia, IK ed EuPC, criticano il recepimento disomogeneo della Direttiva SUP da parte dei diversi Paesi Membri. Infatti, non sono mancate le diffuse preoccupazioni circa le diverse modalità di applicazione.

Siamo molto preoccupati per la tendenza a smantellare le norme armonizzate sugli imballaggi in vigore nel mercato interno creando leggi nazionali specifiche . Chiediamo alla Commissione di agire in modo più deciso […]”.

Martin Engelmann di IK

Inoltre, nella nota congiunta, i tre firmatari sottolineano quanto la direttiva sia emanata in modo frettoloso e che proprio per la natura d’essere poco chiare, necessitano di un’ulteriore interpretazione.

“Lo spazio lasciato all’interpretazione porta a risultati sorprendenti ad esempio, arriva a vietare la plastica completamente riciclabile, mentre esclude dall’ambito di applicazione i prodotti di carta rivestiti con plastica, in palese contrasto con i contenuti della Direttiva”.

 Oliver Van Volden, esperto di Packaging ed Economia circolare presso l’associazione belga essenscia
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