Come ridurre l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale

Le migliori strategie per minimizzare il consumo energetico dei sistemi AI

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando settori interi, ma il suo utilizzo comporta consumi energetici significativi. Una singola richiesta a un chatbot AI può arrivare a consumare fino a dieci volte l’energia di una ricerca web tradizionale.

Ridurre questo impatto non è solo una questione tecnica, ma anche ambientale e sociale: l’attenzione su casi recenti come DeepSeek in Italia lo conferma. L’AI generativa consuma la maggior parte dell’energia durante l’inferenza, cioè nell’uso quotidiano dei modelli, più che nella fase di addestramento.

Consumi energetici e fonti dell’AI

L’impatto ambientale dell’AI dipende dalla fonte di energia utilizzata nei data center e dall’efficienza di hardware e software. La produzione elettrica da fonti rinnovabili è essenziale, così come la scelta di chip ottimizzati e sistemi di raffreddamento efficienti. Il consumo complessivo è influenzato dal numero di parametri dei modelli e dall’intensità d’uso, rendendo l’inferenza la fase più energivora.

Strategie algoritmiche per una AI più green

Ridurre l’impatto ambientale dell’AI richiede interventi sui modelli stessi. Tecniche come pruning, quantizzazione e knowledge distillation permettono di semplificare i modelli senza sacrificare le prestazioni.

L’ottimizzazione di batch size e l’impiego del mixed-precision training migliorano ulteriormente l’efficienza energetica. Questi approcci consentono di abbattere significativamente i consumi durante l’uso quotidiano dei sistemi AI.

Ottimizzazione hardware e operativa

L’adozione di chip progettati specificamente per l’AI, come le TPU, riduce drasticamente i consumi rispetto a CPU standard. Architetture più efficienti e una gestione intelligente dei carichi di lavoro, nota come carbon-aware scheduling, permettono di sfruttare l’energia rinnovabile disponibile e ridurre l’impronta di CO₂. Federated Learning e Edge Computing rappresentano ulteriori strumenti per limitare il ricorso a data center centralizzati e ad alto consumo energetico.

Impatto ambientale oltre la CO₂

Non è solo una questione di energia: la produzione e manutenzione dei sistemi AI richiede grandi quantità di risorse materiali, dalle GPU alle memorie, con conseguenze su suolo, acqua e riserve minerarie. Considerare l’intero ciclo di vita dell’AI è fondamentale per valutare la sua reale sostenibilità e sviluppare soluzioni realmente green.

L’AI come strumento per la sostenibilità

Nonostante i suoi consumi, l’AI può diventare un alleato per l’ambiente. Modelli predittivi aiutano a gestire l’energia elettrica, ottimizzare l’uso delle risorse idriche e monitorare l’inquinamento urbano. Progetti come AI for Earth dimostrano come l’intelligenza artificiale possa contribuire alla riduzione degli sprechi e al miglioramento delle pratiche ambientali.

Governance e futuro sostenibile

La riduzione dell’impatto ambientale dell’AI non è solo tecnica, ma richiede una governance globale. Trasparenza, regolamentazione internazionale e collaborazione tra governi, industria e società civile sono necessarie per garantire uno sviluppo responsabile. Orientare l’AI verso valori di giustizia climatica e equità sociale è essenziale per trasformare le potenzialità tecnologiche in benefici concreti per il pianeta.

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