Intelligenza artificiale ed energia: quanto si può risparmiare davvero in Italia

Uno studio Fire rivela come l’intelligenza artificiale possa ridurre i consumi energetici fino al 40% in edilizia e trasporti, aprendo nuove prospettive per le imprese italiane.

L’intelligenza artificiale non è soltanto una tecnologia futuristica, ma uno strumento già oggi in grado di trasformare il modo in cui consumiamo energia. Lo studio “Intelligenza artificiale per la gestione dell’energia”, presentato dalla Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (Fire), mostra che l’industria italiana potrebbe abbattere i consumi del 10-25%, puntando su manutenzione predittiva e gestione intelligente dei processi.

Risparmi nei diversi settori

Negli edifici, grazie a sistemi HVAC e illuminazione gestiti da IA, il risparmio potenziale oscilla tra l’8% e il 40%. Anche i trasporti possono beneficiare di algoritmi che ottimizzano la gestione delle flotte e la ricarica dei veicoli, con un taglio delle emissioni fino al 30%. In termini complessivi, in Italia queste soluzioni potrebbero liberare un potenziale tra i 30 e i 40 TWh.

L’adozione dell’IA nelle imprese

Secondo lo studio, nelle medie e grandi aziende italiane le applicazioni più diffuse sono analisi dei dati (54%), dispositivi basati su machine learning (50%) e strumenti di big data (46%). Meno frequenti risultano le soluzioni personalizzate (24%), frenate da costi elevati e carenza di personale qualificato. Tra i benefici più citati emergono affidabilità, riduzione dei costi e maggiore efficienza.

L’impatto dei data center

Se da un lato l’IA contribuisce a ridurre i consumi, dall’altro genera un fabbisogno crescente. Nel 2024 i data center italiani hanno assorbito 4,5 TWh, di cui fino al 20% legato a carichi di lavoro IA. Le proiezioni al 2030 stimano un raddoppio, fino a 10 TWh, con un incremento della potenza richiesta da 0,5 a 2,6 GW. Per garantire un saldo positivo in termini di risparmio sarà necessario il sostegno di politiche pubbliche efficaci.

Il ruolo delle politiche e i prossimi passi

Lo studio Fire evidenzia come il Green Deal europeo e il programma Europa digitale siano già cornici utili, ma insufficienti. L’Italia dovrà introdurre incentivi nazionali e regionali per favorire l’adozione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, con un focus sulle PMI, spesso escluse dall’innovazione per mancanza di risorse.

Tra le misure suggerite compaiono regulatory sandbox per testare nuove soluzioni, accesso aperto ai dati energetici e fondi dedicati all’innovazione. Fire ha inoltre pubblicato una guida pratica rivolta alle aziende che si affacciano all’uso dell’IA per l’efficienza energetica, con l’obiettivo di accelerare la transizione sostenibile e rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano.

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